Ora di religione
Religione, l’ora di finirla
Articolo di Michele Sasso: L’Espresso 21/11/2012
""In Italia ci sono più di 16 mila docenti scelti arbitrariamente dalle Curie e che insegnano solo dottrina cattolica, ma che vengono pagati da tutti i contribuenti. Non sarebbe tempo che la politica se ne occupasse? … Dietro all’ora facoltativa si nascondono, però, anomalie e storture che vengono da lontano e si sono consolidate nel tempo: privilegi, corsie preferenziali per il contratto a tempo indeterminato e scatti di anzianità migliori per chi sceglie la religione cattolica. Una carriera tutta in discesa, a partire dal reclutamento: mentre migliaia di aspiranti insegnanti di ruolo hanno una trafila da precari che dura anni, per quelli con la Bibbia in mano c’è una scorciatoia che sa di beffa. A partire dalla loro nomina: è la Curia locale che organizza i corsi per l’insegnamento, li sceglie anche in base alla condotta morale coerente con l’insegnamento (impossibile per i divorziati e i conviventi senza il matrimonio) e decide in quali scuole mandarli. Queste regole valgono per tutti i 16.426 insegnanti che lavorano nelle scuole del Paese. Perché oltre all’assunzione, in base a concorsi e titoli, occorre l’insindacabile giudizio della Curia locale, che fornisce e toglie il "placet" in base alla sua dottrina e a criteri discrezionali. In altri termini i docenti di religione sottostanno agli ordini della gerarchia cattolica ma vengono pagati dallo Stato italiano. … ""
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Sull’ora di religione
Alcuni articoli
La libertà a occhi aperti
Articolo di Adriano Prosperi pubblicato su la Repubblica, il 26/09/12
L’Avvenire per la penna autorevole di Giuseppe Dalla Torre l’ha definita «sorprendente»: e ha fatto presente che il ministro aveva appena firmato un accordo col presidente della conferenza episcopale italiana cardinal Bagnasco relativo proprio a tale insegnamento. Questo porrebbe il problema di quello che i ministri pensano come singoli e quello che fanno come ministri: un problema che non è certo limitato a questo tema ma che è troppo vasto per essere affrontato qui. Ricordiamo che, mentre leggiamo l’esternazione del ministro Profumo, si avanza nelle viscere del Parlamento la legge sul fine vita: e che da tempo l’Europa attende misure fiscali adeguate per i beni della Chiesa in Italia.
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Straniero un alunno su dieci "Per loro pochissime iniziative e i docenti li sceglie la Curia"
Gli studenti non cristiani triplicati dal 2001. E le confessioni reclamano nuovi programmi
Articolo di Vladimiro Polchi pubblicato su la Repubblica, il 26/09/12
Cattolici, ortodossi, protestanti e giovani musulmani. La scuola italiana è "politeista". Tra i banchi si moltiplicano le nazionalità e le religioni professate. Tutta colpa dei "nuovi italiani": quell’esercito di 755.939 figli di immigrati che frequentano regolarmente gli istituti scolastici del nostro Paese. Per questo le altre confessioni chiedono che dall’ora di religione si passi all’ora di storia delle religioni.
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Il ministro Profumo chiede a che serve l’ora di religione. Proviamo a spiegarglielo noi
Dal sito dell’UAAR
Fa notizia che un ministro dell’istruzione si chieda a cosa serve l’insegnamento della religione cattolica a scuola. Il bello è che già un suo predecessore, Luigi Berlinguer disse lo stesso nel 1999. Anzi, in maniera ancora più decisa convinto che "a scuola si debba fare cultura e non catechesi" e ponendo una questione di laicità. Si attirò le ire dei vescovi e dei politici clericali. Che i ministri dell’istruzione non sappiano a cosa serve l’Irc è grave. Che pensino che abbia uno scopo educativo lo è forse ancora di più.
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"Da rivedere i programmi di religione"
Profumo scatena le ire dei cattolici
Articolo di Salvo Intravaia pubblicato su la Repubblica, il 25/09/12
Il ministro dell'istruzione sottolinea la necessità di una revisione del modo di fare scuola: "Il Paese è cambiato". La sua idea suscita critiche e polemiche. La Cei: "La proposta dell'insegnamento è già cambiata. Non è catechismo". D'accordo con lui gli studenti medi
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Ora di religione: diamoci un taglio
di Maria Mantello – MicroMega – 26/09/2012
«Credo che l'insegnamento della religione nelle scuole così come è concepito oggi non abbia più molto senso». Questa la dichiarazione del Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, che vorrebbe archiviare l’ora di cattolicesimo (IRC), che come è noto è stata introdotta dal regime concordatario voluto da Mussolini nel 1929 e riconfermato da Craxi nel 1984.
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La cultura laica in passato ha frenato, spero che si cambi
Michele Ciliberto - L’Unità - 26/09/2012
È una proposta importante sia dal punto culturale che da quello civile