Funerali laici - Iniziativa Laica Ingauna

Vai ai contenuti

Funerali laici

CATEGORIE

NON PIANGERE, È UN FUNERALE
Jenner Meletti -
La Repubblica.it Archivio 12/07/2013

«Requièm aetèrnam dona eis, Domine...». Nei tempi antichi il sagrestano allungava un foglietto, il prete leggeva il nome del defunto e quel nome era l' unico riferimento «personale» alla salma in attesa di benedizione. Adesso si torna all' antico. La Tribuna di Treviso racconta infatti che il vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo ha dato disposizione precise, con un protocollo in otto punti, per i funerali celebrati in chiesa. Trattasi, in verità, di divieti. Proibiti i discorsi di parenti e amici, «sovraccarichi di emotività»; vietati canti e musiche estranei alla liturgia. Vietato, soprattutto, «l' aspetto emozionale» che può offuscare la fede nel «Cristo risorto, vincitore della morte». Insomma, vietato piangere. O almeno piangere troppo. Fiori o opere di bene? La decisione su come raccogliere offerteea chi destinarle spetta non alla famiglia ma al parroco e al consiglio pastorale. La cremazione? «La Chiesa ha molti motivi per essere contraria». Sembra davvero un protocollo perfetto. Il titolo però potrebbe essere cambiato: «Come convincere anche molti cristiani a portare i loro defunti davanti alla chiesa e poi tirare dritto»

IL PARLARE LAICO DELLA MORTE TRA BUONE PRATICHE, EUTANASIA E TABÙ

Matteo Scali e Matteo De Fazio - L'informazione di Rbe 12/06/2013

Come parlare della morte in una società che ne fa un tabù? In primo luogo c’è bisogno di uno spazio per poterne affrontare le determinanti più profonde. Uno spazio fisico ed uno interiore.
Per quanto riguarda lo spazio fisico è certamente interessante analizzare le tipologie di intervento pubblico che tendono a garantire a tutti e tutte un adeguato spazio per la celebrazione delle diverse forme di addio al defunto. Come ad esempio  lt a Baridove a metà maggio è stata istituita una Sala del commiato. Uno spazio – dicono da Comune – neutro in cui commemorare i defunti. «Un luogo luminoso e accogliente, privo di simboli religiosi in cui si possa onorare il ricordo delle persone care nel rispetto delle diverse sensibilità. Il progetto approvato dall’amministrazione comunale accoglie le richieste delle associazioni laiche del territorio che da tempo sottolineavano la necessità di uno spazio da adibire a cerimonie laiche o di altre confessioni religiose».

Leggi tutto

IL RITO DELLE ESEQUIE NELLA TRADIZIONE LAICA: MODELLI E PROSPETTIVE A CONFRONTO
www.funerali.org

Iniziamo questo nuovo anno in redazione con un’’indagine sul fenomeno dei funerali laici attraverso questa lunga e dettagliata intervista rilasciataci dal Dottor V.P., autore di una brillante tesi di laurea proprio su ritualità ed esequie civili.

Leggi tutto


Cremazioni in aumento in Italia
Ogni anno la scelgono in 85 mila
La Repubblica.it  - Articolo di  CATERINA PASOLINI
"Grazie alla legge approvata qualche anno fa questa forma di sepoltura (cimitero o dispersione in montagna, mare o lago) ha raggiunto il 13 % del totale. Una scelta oltreché d'amore per i luoghi cari, anche di risparmio economico in periodo di crisi …"

Continua a leggere………


www.ritolaico.com

• Che cosa è un funerale laico?
Un funerale laico è l'occasione per dare il commiato ad una persona cara, senza riferimento alle religioni. Durante un funerale laico, si celebrano la vita e gli affetti del dipartito attraverso un breve racconto della sua vita, accompagnato da musica e da letture. Non si usano le preghiere, né letture religiose.

• Se non si è religiosi, perché serve un funerale?
I funerali sono antichi quanto la storia dell'umanità. Il funerale è un momento sociale in cui parenti, amici e conoscenti possono esprimere e condividere con gli altri il proprio cordoglio per la morte di una persona cara.

Lo sappiamo tutti: il funerale non serve al defunto, ma a chi resta; e l'esperienza insegna che un funerale può essere di grande aiuto nell'elaborazione del proprio lutto. Spesso si trova sostegno e persino serenità nell'espressione sociale del cordoglio davanti al fatto assoluto della morte.

• Perché non celebrare un funerale tradizionale?
Non c'è nulla che non va in un funerale tradizionale, per chi abbraccia quella particolare confessione religiosa. Ma celebrare una inappropriata funzione religiosa in memoria di una persona che palesemente non aveva alcuna fede, può essere causa non solo di disagio ma addirittura di ulteriore angoscia e dolore per quanti vi assistono.

• Dove si tiene un funerale laico?
Poiché non ci vogliono permessi particolari o requisiti speciali, si può celebrare ovunque. La legge prevede l'obbligo di istituire sale comunali (chiamate 'Sale del Commiato') per la celebrazione dei funerali, e molti comuni ne sono provviste. Laddove non fosse così, altre opzioni sono la casa, nella sala consiliare del comune, in albergo o anche, in alcuni casi, in qualche chiesa se c'è un parroco sensibile ai diritti dei non-cattolici.

• Chi lo celebra?
Esistono celebranti che hanno seguito uno speciale training, ma un funerale laico può essere condotto da un amico o da un parente, se costoro se la sentono. Il volume 'Funerali senza dio' presenta istruzioni dettagliate per organizzare e celebrare un funerale per sé o per un'altra persona.
Maggiori dettagli del libro qui

• Come si fa a preparare un funerale laico?
Non ci sono regole da seguire né formule da rispettare. Comunque il volume 'Funerali senza dio' spiega passo passo quello che si deve fare per garantire la buona riuscita della cerimonia, e fornisce sette esempi di funerali completi insieme a tanti consigli.





Al Sindaco di Albenga


L’associazione culturale Iniziativa Laica Ingauna riporta le istanze di molti cittadini, indipendentemente dall’orientamento politico e dalle credenze religiose, riguardo all’esigenza di una Sala per il Commiato ritenendo che anche le persone che hanno scelto il funerale laico, abbiano diritto ad una cerimonia funebre prima che la loro salma sia accompagnata al cimitero.
Ad Albenga non esiste una sala del commiato per la cerimonia del funerale laico.
Si tratta di superare una situazione diffusa di omologazione culturale e commerciale degli spazi di commiato che promuova, da parte dell’Ente locale, valori di reciprocità tra le culture presenti in una società plurale. Se si prevedessero spazi atti a comprendere, oltre al rito maggioritario di fede cattolica, anche le altre espressioni di commiato e ricordo, religiose o laiche, sarebbe un passo avanti nel segno del pluralismo e del rispetto delle volontà di ogni singolo cittadino.
Dove sono state create, le stanze del commiato sono destinate a commemorare degnamente i defunti non appartenenti alla fede cattolica in spazi senza sovrastrutture o decorazioni richiamanti simbologie di tipo religioso, in modo tale da poter essere utilizzate per cerimonie di commiato riguardanti cittadini non credenti o diversamente credenti. Spazi dotati di apparecchiature audio/video, per chi intende arricchire la cerimonia con discorsi commemorativi, immagini o musiche significative, tenuto conto che elementi importanti di questo rito del commiato possono essere l’ascolto della musica, la riflessione, la lettura di brani poetici o letterari, i discorsi o gli elogi funebri, tutti gesti che assumono, per coloro che li scelgono, un forte significato simbolico.
Pertanto, l’Associazione culturale "Iniziativa Laica Ingauna" chiede che l'Amministrazione Comunale da Lei presieduta ponga in essere l'avvio di tutte le azioni necessarie a reperire e ad allestire nella città di Albenga una Sala del Commiato capiente, dignitosa, adeguatamente attrezzata, facilmente accessibile, consona, anche nell'arredamento, allo svolgimento dei funerali laici.

Albenga, 6 febbraio 2012

SIA FATTA LA MIA VOLONTA'
Torna ai contenuti